Foro Annonario Senigallia
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  • Name: Foro Annonario Senigallia
  • Date: 06.21.2024
  • Category: Special works
  • Author: Giommi srl
  • Client: Comune di Senigallia
  • Description:

Giommi spazio cultura

Foro Annonario Senigallia

Il complesso architettonico del Foro Annonario costruito sul Fortino, che era il punto più alto delle Mura sul mare a difesa del Porto, può essere considerato il "SIMBOLO" della storia di Senigallia, perché per secoli questa città è stata una città-mercato, alleata di Venezia, molto nota sull'Adriatico per la sua Fiera Franca. La vitalità della Fiera avveniva intorno al fiume Misa, lungo il quale attraccavano vascelli e barche di fronte alle Logge dei Mercanti, dette Portici Ercolani, che creavano uno scenografico e sontuoso ingresso per chi veniva dal mare: sulla sponda sinistra scorreva lo sguardo sulla sequenza dei Portici, mentre sulla sponda destra si susseguivano uno dopo l'altro i Magazzini d'Oriente del Rione Porto. Quando l'architetto Pietro Ghinelli, (autore di quattordici teatri nelle Marche) nel 1833 progetto' il Foro Annonario, immaginò un teatro del quotidiano : una piazza "ovata" racchiusa nell'abbraccio degli emicicli porticati, una Piazza delle Erbe per gli ortolani con le loro ceste e carrette; mentre , sotto i due colonnati tondi, mise ventiquattro " beccherie" per i macellai. Il fondale scenografico della piazza fu dato ad una grande Pescheria, progettata come un Tempio: un tetto ligneo sorretto da due colonnati per riparare venti grandi tavoli di pietra calcarea bianca ( di cui sono fatte tutte le rocce e le spiagge che costeggiano l'Adriatico) sui quali poter appoggiare i pesci appena pescati in quel mare che, all'epoca di Ghinelli, si poteva ancora vedere fino alle coste della Croazia, guardando al di là del colonnato verso levante. Il crescente insabbiamento del litorale senigalliese creò terreno per costruire molti edifici tra la neoclassica Pescheria del Ghinelli e il mare, occludendo la vista dell'alba, la brezza, l'odore salmastro.

La Fiera Franca finì nel 1869 con l'avvento del Regno d'Italia e la caduta dello Stato Pontificio, di cui Senigallia faceva parte. La città divenne una Stazione Idrotermale di prestigio col Grand Hotel Des Bain, il Teatro, alberghi e villini privati per l'estate, come spiega la parola "villeggiatura"(vivere in villa).
Lentamente il centro storico cambiò e , con l'avvento dei centri commerciali, il complesso del Foro Annonario venne abbandonato come mercato.
Il 17 maggio1984 l'amministrazione Comunale incaricò il dott.arch. Margherita Abbo Romani di restaurare il Foro Annonario. In accordo con la Soprintendente dei Beni Architettonici della Provincia di Ancona, dott.arch. Maria Luisa Polichetti, venne approvato un restauro filologico e conservativo.
Restaurare sta per restituire, riconsegnare, ricondurre, ripristinare i suoi materiali, ristabilire il rispetto e il rapporto fra presente e passato.
I lavori vennero eseguiti per stralci dal 1990 in poi.
La destinazione d'uso , dopo l'abbandono dei commercianti, cambiò. Il primo piano divenne la bella Biblioteca Antonelliana, le botteghe dei macellai furono sostituite da ristorantini, pub, gelaterie e cocktail-bar. Questo permise di rendere viva la piazza e i due porticati anche di sera con tanti tavolini d'estate.
L'antica Pescheria rimase per decine di anni in abbandono, regno dei piccioni, con disagio dei gestori dei locali adiacenti. Inoltre la piazza accoglie eventi teatrali, concerti, il famoso Summer Jamboree!

E così, finalmente il 7 gennaio del 2021, rispolverando un progetto del dott. Arch.Margherita Abbo di molti anni prima, venne dato in appalto alla ditta Giommi che aveva vinto la gara, l'intervento di pulizia, ripristino ed installazione di una parete continua con alte prestazioni tecnologiche che garantivano la sicurezza e la trasparenza, senza essere incastonate come infissi da colonna a colonna, ma lasciando una distanza dal colonnato alla parete di cristallo come spazio di rispetto alle belle colonne doriche in laterizio e capitello in pietra calcarea bianca progettate da Pietro Ghinelli.

Due grandi porte scorrevoli consentivano l'entrata in facciata e, insieme ad altri due portoni di legno posizionati sul lato opposto presso i due cortili e alla distanza di norma V.F. creavano quattro "uscite di sicurezza" dallo spazio interno dell'antica Pescheria.
In ricordo della funzione per la quale questo "tempio" era stato immaginato dal Ghinelli, i tavoli di pietra sono stati rigorosamente mantenuti per rispettare il disegno e non rendere muto, afono lo spazio architettonico. Così come nel cambiare destinazione d'uso ad una chiesa, non si toglie l'altare. Anzi, diciamo di più : che il cambio di destinazione deve essere congruo, compatibile , non dissacrante. Occorre attenzione e sensibilità.
La destinazione attuale data all'antica Pescheria ghinelliana è di spazio espositivo per tutto ciò che si possa appoggiare sui tavoli.
Nel centro storico di Senigallia molti palazzi sono diventati musei, auditorium, gallerie, ognuno con caratteri e peculiarità differenti. L'antica Pescheria , parte integrante del neoclassico complesso architettonico ribattezzato da Luana Angeloni "la cittadella dei Saperi e dei Sapori" dal 25 giugno 2021 è sempre frequentata con entusiasmo dai senigalliesi e dai turisti ogni giorno.
Gli individui muoiono, ma altre persone continuano a vivere nei luoghi costruiti secoli fa, in cui persistono i simboli ed i caratteri precedentemente impressi.
Chi nasce in un antico paese acquisisce i riferimenti spaziali tradizionali, l'uso dei materiali locali tipici, riconosce il clima, le luci, gli odori, i sapori, le parole e i sentimenti. I muri parlano. Gli spazi della città comunicano.
Il Foro Annonario ha sempre la capacità di comunicare di essere il luogo centrale di Senigallia, il luogo d'incontro, il Cuore della Città.

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